Superata la potenza di Summit, il supercomputer più veloce al mondo, con il progetto folding@home
È incredibile quanto il potere della condivisione possa davvero fare la differenza con un piccolo gesto. In questo caso non si è trattato di un’iniziativa benefica in cui era richiesta una donazione economica, bensì una richiesta alla portata di tutti: la condivisione della potenza di calcolo della propria CPU e GPU, a fronte della ricerca sul Covid-19.
Ed a pochi giorni dal lancio dell’iniziativa, ideata dall’Università di Stenford i risultati sono sorprendenti.
La rete folding@home può attualmente contare su 400000 utenti e 470 PetaFLOPS di potenza di calcolo.
Questo significa, che la rete è ora due volte più veloce di Summit, il computer più veloce al mondo.
Summit, 220.800 core di CPU, 188.416.000 core CUDA, 9,2 PB di memoria e 250 PB di NVRAM / storage misti per l’attività, da circa due settimane sta contribuendo alla ricerca sul virus ed ha già trovato con le sue simulazioni 77 diversi composti farmacologici di piccole molecole che potrebbero essere utili per combatterlo.
Normali computer avrebbero impiegato mesi a trovare la soluzione che Summit ha trovato in due giorni.
Se non l’avete ancora fatto, potete contribuire anche voi, semplicemente installando l’applicazione folding@home.
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